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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

NON SIAMO ISOLE! Il giudizio altrui conta! (una visione comportamentista del giudizio sociale)

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Non siamo isole, il giudizio degli altri conta ! Ne dipende la nostra sopravvivenza ed il nostro benessere psichico! Riflettevo sul tema del giudizio altrui sia di parenti e amici che della società e riguardo alla " lettura comportamentista " del giudizio sociale secondo cui i nostri comportamenti vengono premiati o puniti tramite approvazione e disapprovazione .. [Siamo animali sociali, essere scacciati dal gruppo può ucciderci!! Ci siamo evoluti come animali sociali e i gruppi hanno regole interne che controllano il comportamento dei membri] L' uomo è un animale sociale anche a livello biologico ed evolutivo da milioni di anni , da prima di diventare Homo. Dipendiamo dagli altri ..se fossimo ghepardi o orsi sarebbe diverso... Dire " non badare al giudizio altrui " ha poco senso: possiamo cercare di badarvi di meno e/o non esserne ossessionati, ma il giudizio altrui non può non colpirci psicologicamente (determinando sia il nostro comportamento ch

smettere non basta: non faccio mai abbastanza..

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La frase motivazionale (della App " Iamsober ") di oggi mi ha messo tristezza e frustrazione: "Sei quello che fai. Domani sarai quello che hai fatto oggi." Da un anno a questa parte ce la sto mettendo tutta per fare cambiamenti positivi nella mia vita : non solo uscire dalle ultime dipendenze (con l'aiuto del Ser.D. ), ma migliorare la mia salute ( dimagrire , fare moto ecc..) e imparare a condurre una vita normale e si spera autonoma.. Ma qualsiasi cosa io faccia sembra che sia sempre troppo poco , per chi ho intorno.. In questo ultimo anno ho smesso di bere e di fumare sigarette, non mi sballo con nulla (ne legale, ne illegale, ne farmaceutico), cerco di acquisire uno stile di vita sano e di ri-mettere in piedi la mia vita.. Ho un passato ventennale di politossicodipendenza , non mi sono fatta mancare niente:  anni di pere di cocaina ed eroina , dipendenza da Minias e Tavor ( benzodiazepine ), ricoveri in ospedale e SPDC sballata a merda e legat

Perché apprezzo i videogame (e videogame come aiuto in chi vuole staccare dalle sostanze psicoattive)

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Amo i videogame , almeno alcune tipologie (odio i multigiocatore competitivi e i giochi per smartphone, mi piacciono quelli con una bella trama e magari enigmi da risolvere).. Sono un medium diverso e più immersivo per raccontare una storia e talvolta fare perfino arte (come può essere arte il cinema o un libro). Inoltre non sono passivi, stimolano molte funzioni cerebrali allenando riflessi coordinazione occhio mano probem solving ecc..  Li trovo una buona alternativa da integrare a televisione o lettura nei momenti liberi in cui ci si vuole rilassare a casa. Poi per chi ha avuto dipendenze alcuni tipi di videogame , se ben scelti e usati con cognizione e parsimonia (esiste un pericolo di dipendenza anche da essi, soprattutto da alcune tipologie di videogiochi), possono dare gratificazioni dopaminiche e aiutare a staccare ed evadere in mondi diversi in un contesto però sicuro e che non stimola a usare alcol o " droghe " sia se giochi da solo che online con altra gen

"ANIMA, vita e morte dell'anima da Lascaux al transumanesimo" di Michel Onfray (Libro)

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Libro trovato per caso in Biblioteca poichè avevo dimenticato a casa lo smartphone contenente la lista dei titoli da richiedere..  Vagavo in cerca di ispirazione nella sezione di Saggistica e la copertina colorata ha attirato la mia attezione: è difficile che in quella sezione ci siano " libri colorati "..  Letto il titolo, sono atea quindi ero scettica, ma una volta letto l'indice e appreso che Onfray è considerato un " filosofo controverso " mi sono convinta! [libro dal titolo enigmatico e molto colorato per essere nella sezione  di Saggistica] Libro molto interessante, scritto in modo caustico ma assai pesante per via dei tanti riferimenti filosofici (ho studiato filosofia solo al liceo e solitamente leggo libri di saggistica su tematiche scientifiche più che filosofiche) e della terminologia filosofica che non approcciavo da oltre due decenni: mi ci sono voluti quasi due mesi a leggerlo (sono circa 500 pagine belle piene) e sono in ritardo per la restituzi