Videogame: dopamina facile e ambiente senza droghe o alcol

 Ho 41 anni, sono una femmina, ma gioco ai videogame...

Per molti questo suonerà infantile e strano, anche se ormai ci sono sempre più over 35 che giocano ai videogame e buona parte della produzione videoludica ha PEGI 18+ (il PEGI è l' indicazione della fascia di età per cui è stato concepito quel videogame a livello di contenuti e meccaniche, un po' come capita per film e serie TV), non solo per via di possibili scene violente, ma anche per contenuti che sarebbero poco comprensibili ad un pubblico più giovane.

Siamo lontani dal divertimento per bambini in stile Super Mario Bros (che pur essendo un videogame pensato per i bambini e ormai datatissimo, 1985, rimane pur sempre divertente ad ogni età);

[schermata del videogame del 1985 "Super Mario Bros"]

l'avanzamento tecnologico e la maturazione del medium, in questi decenni, ha portato ad un amplissima varietà di generi, che si differenziano per meccaniche e ambientazione, e talvolta possono anche toccare tematiche molto mature come il lutto per un figlio, riferimenti a teorie economiche o filosofiche, riferimenti all'arte e alla letteratura ecc..

Io avevo ricevuto la mia prima console per videogiochi nei primi anni 90, un già obsoleto "SEGA Marter System 2 Plus" contenente il difficilissimo Alex Kidd e Resque Mission.

In pochi anni la natura difficile, ripetitiva (non si poteva salvare la partita) e frustrante dei videogame dell' epoca mi allontanò dal medium...

...riscoprii i videogame nel 2007, nel pieno del mio periodo da tossica, grazie alla mia compagna, assidua videogiocatrice fin dall'infanzia...e scoprii quanto fosse avanzato il medium in 20 anni: non solo si poteva salvare la partita (e quindi non essere costretti a ricominciare ogni volta da capo, cosa che detestavo) e la difficoltà era spesso tarabile, ma ormai si trattava di giocare storie avvincenti con una grafica piuttosto fotorealistica e come la "droga" era una fonte di "dopamina facile" sicuramente più salutare, anche se non scevra da pericoli di dipendenza (come scoprii con "Mass Effect")...

Nonostante il periodo non barattai mai alcun videogame ne console per ottenere soldi per farmi..

Altra cosa assai positiva: la community dei Gamer è fatta prevalentemente da persone che non si "drogano" e che se bevono una birra a settimana è già tanto, quindi farsi amici fra di loro può aiutare a allontanarsi da sostanze e alcol, anche se spesso fanno un uso eccessivo di Energy Drink e tirano a far tremendamente tardi la notte per giocare o chiacchierare tramite la funzione "party" delle console (è una funzione per cui, attaccando una cuffia al controller e sfruttando la connessione online, puoi parlare con uno o più amici connessi sia per coordinarti in videogame multiplayer che per chiacchierare e basta).

[nel videogame del 2018 "Detroit: Become Human" il giocatore dovrà districarsi fra grandi scelte morali impersonando 3 androidi, in un ambientazione fantascientifica distopica con riferimenti alla Shoah, all'immigrazione e alla tratta dei neri]

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LINK UTILI:

 - Dopamina, dipendenza e videogiochi:

https://www.horizonpsytech.com/2020/03/30/dopamina-dipendenza-e-videogiochi/

 - Alcolismo, il mio percorso (Blog Riemersione):
 - Mi presento: sono anguilla83.

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