Classificazione di Nutt dei "danni da droga": una buona approssimazione con alcune criticità

Nel sistema legale attuale alcune sostanze psicoattive, e non altre, sono state classificare come "droghe" e rese illegali, si presume per la loro intrinseca pericolosità individuale e sociale, mentre altre sono considerate socialmente accettabili (nonostante le comprovate capacità di creare addiction e di portare a danni individuali e sociali) e perfino incentivate, e altre sono considerate farmaci prescrivibili con vari tipi di ricettazione.
Tale classificazione si basa per lo più sulla percezione delle varie sostanze psicoattive negli Stati Uniti D'America durante la prima metà del 20° secolo, e ha poco di scientifico.
Inoltre la lista è in continuo divenire, nel vano tentativo di stare dietro alle nuove sostanze sintetizzate o importate, che spesso vengono inserite in tabella solo perchè psicoattive, senza studiarne in dettaglio l'effettiva pericolosità.

Nel 2010, per cercare di arrivare a una classificazione più scientifica delle sostanze psicoattive legali e illegali e dei loro danni individuali e sociali, lo psicofarmacologo Nutt fece uno studio da cui derivò una classificazione delle sostanze psicoattive di abuso allora più frequenti nel Regno Unito, con risultati che si discostano molto, riguardo alla dannosità/pericolosità, dalla classificazione legale delle varie sostanze.

[classificazione multicriterio di Nutt
sulla pericolosità delle sostanze psicoattive da abuso;
tabella tradotta in italiano dal blog di Valerio Rosso]


Lo studio di Nutt è già un passo avanti, ha cercato di dare una classificazione alla pericolosità delle varie sostanze un minimo più scientifica e moderna di quella legale, 
Ma non è scevra da difetti e bias cognitivi, primo fra tutti la carenza di dati di qualità e la scarsa misurabilita realmente scientifica di un "danno da droghe", come spiega l'articolo che ho linkato.

I "danni da droga": quanto è scientifico questo concetto ? (articolo di Fuoriluogo)


Sia il danno individuale che i problemi sociali dati dalle sostanze psicoattive variano anche molto a seconda degli stili di consumo dei singoli e della popolazione in una certa area, ciò si vede anche per l' alcol sostanza per la quale abbiamo dati migliori (essendo la sostanza legale).
Per le sostanze illegali i dati sono molto parziali (con una sovrastima verso l uso problematico e la dipendenza patologica proprio per come vengono raccolti) e in più molti problemi sia di salute che sociali sono diretta conseguenza delle leggi proibizioniste (si pensi alle sostanze da taglio e al rischio di overdose dato dalla purezza ignota, al foraggiare le mafie comprando e ai problemi legali di chi consuma)..
L'articolo linkato spiega come lo studio di Nutt sia stato fatto e il perché esso non sia replicabile e quindi realmente scientifico...

Ciononostante la classificazione di Nutt mi sembra piuttosto sensata, ed è senza dubbio assai migliore dell'odierna classificazione legale delle sostanze psicoattive.
Anche se bisogna valutare il fatto che l'alcol essendo legale ha qualità e purezza note e chi ne fa uso incorre in problemi legali solo a seguito di comportamenti inappropriati e/o pericolosi derivanti dall'uso, come si viene classificati come alcolisti solo se si incorre in grossi problemi di addiction riguardo alla sostanza e non per il suo semplice utilizzo. Ciononostante secondo Nutt è al primo posto se sommiamo danno individuale e sociale, seguito dall'eroina che ha un danno individuale leggermente superiore.
Le altre sostanze essendo illegali (o alcune reperibili nel mercato grigio) hanno spesso un surplus di danni verso la persona dovuto alle sostanze da taglio e alla purezza ignota e di "danni verso terzi e sociali" dovuti al mero fatto che siano illegali (foraggiamento della criminalità organizzata, atti criminali per procurarsi la sostanza dovuti al suo prezzo artificialmente alto, guai legali e sociali dovuti all'illegalità della sostanza in se e quindi al suo stigma sociale).  L'eroina, che è seconda in classifica dopo l'alcol, risente moltissimo di questo fenomeno; e la Cannabis avrebbe un punteggio di "danni verso terzi e sociali" assai più basso se fosse legale nel Regno Unito.
Anche la quantità di consumatori diversa per ogni sostanza ha probabilmente alterato i risultati (gli psichedelici al giorno d'oggi non sono sostanze di largo consumo), come pure il fatto che per le sostanze illegali e soprattutto per le cosiddette "droghe pesanti", dove lo stigma è maggiore, si hanno spesso i dati più che altro riguardo ai consumatori problematici che accedono ai servizi per le tossicodipendente o impattano con la legge, poichè chiaramente, chi non ha o ha pochi problemi con la sostanza tende a nasconderne l'utilizzo accuratamente, e questo può farne sovrastimare il potenziale di addiction e la dannosità individuale e sociale.
Come accennato più sopra, anche gli "stili di consumo" di una particolare sostanza in un certo tempo luogo e popolazione possono cambiarne la sua dannosità individuale sociale e percepita: il consumo di alcolico dei giovani statunitensi odierni, ad esempio, è assai più problematico di quello della popolazione italiana matura.

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LINK:

Versione pdf scaricabile dell'articolo (da Google Drive):

 - chiarimenti riguardo al post "STOP THE STIGMA".

 - Danni legati alla droga nel Regno Unito: un'analisi decisionale multicriterio.

 - Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse.

 - "Qual'è la droga più pericolosa?" (dal blog di Valerio Rosso).

 - non maledico la "droga" per i miei casini...

 - "droghe" e alcol: uso ricreativo e dipendenza patologica.

 - Per far smettere un tossico serve "fargli toccare il fondo"?

 - "drogarsi" non è immorale e non è un vizio (STOP THE STIGMA!)...

 - Il trauma, lo stress e le dipendenze: "Nel regno degli spiriti famelici" di Gabor Matè
(libro sulle dipendenze).

 - Riduzione del danno e info sostanze/dipendenze ("droghe", alcol, farmaci/psicofarmaci/sostitutivi):

 - "gruppo di mutuo aiuto per sballati e alcolizzati" (Gruppo FaceBook)

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