"Dall'Oppio all'Eroina, un maledetto imbroglio" di Claudio Cappuccino [recensione libro]

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Claudio Cappuccino è un convinto antiproibizionista e "seguace" della filosofia di Mill; pensatore acuto, riesce a scardinare le basi del "pensiero proibizionista" attuale con argomentazioni storiche, mediche, filosofiche e sociologiche e attingendo a una mole di dati, spesso "dimenticati" dalla narrativa corrente.

In questo libro parla dell'oppio e dei suoi derivati, e di come l'attuale problema con eroina e oppioidi sintetici derivi in gran parte dalle folli logiche proibizioniste applicate nell'ultimo secolo.


copertina libro "dall' oppio all' eroina un maledetto imbroglio"


Il libro vuole dare una visione più sensata e accurata agli oppioidi [sostanze naturali, semisintetiche o sintetiche "derivate dall'oppio/affini ai composti presenti nell'oppio": oppio, morfina, eroina, metadone, fentanyl, ossicodone ecc] con un ampio excursus nella storia del loro uso dall'antichità ad oggi (e su come venivano considerati nelle varie epoche a livello di allarme sociale e percezione di pericolosità/rischio abuso e legislazione), seguito da una parte che tratta la loro farmacologia, i rischi per la salute, le conseguenze socioeconomiche della loro proibizione, la portata del loro odierno traffico illecito ecc..e di quanto quindi la attuale "war on drugs" non solo non abbia senso, ma NON FUNZIONI!
E' stato iscritto intorno al 2000, ma aveva già predetto quella che poi è diventata la attuale "crisi degli oppioidi" sintetici in USA..

Avere una visione storica di come l'oppio e i suoi derivati siano stati utilizzati e percepiti nelle varie epoche aiuta già molto a demistificare la attuale propaganda della "war in drugs", facendo capire come l'80% del problema sociale e di salute pubblica riguardo agli oppioidi derivi dalla loro proibizione (e conseguente persecuzione e stigma sui consumatori). 
Soprattutto per quanto riguarda la salute e i "problemi della dipendenza da oppioidi", il libro mette in chiaro quanto i danni derivino in larghissima parte proprio da conseguenze dirette e indirette della proibizione: il rischio di overdose è dovuto in larga parte dall'incertezza sul dosaggio di sostanze del mercato illegale e, se di qualità farmaceutica, gli oppioidi sono estremamente poco tossici per organismo e psiche anche se usati regolarmente ad alte dosi per decenni.
Vengono allegati anche molti esempi di personaggi storici più o meno moderni dediti agli oppioidi, ma che hanno avuto una vita molto diversa dallo stereotipo del "tossico da eroina".

Non si nega affatto che gli oppioidi possano dare dipendenza fisica e psichica e in certi casi anche grave addiction, ma si mette in chiaro come tali problematiche siano solamente acuite dalla legislazione attuale con grave danno per le persone coinvolte e la società intera e senza proteggere realmente la popolazione dal "pericolo droga", e di come l'addiction (termine che all'epoca era ancora poco usato nei manuali specialistici) colpisca solo una piccola % di persone e (e di soggetti che provano gli oppioidi per motivi medici o ricreativi) e derivi da un'interazione nefasta fra "sostanza persona e ambiente", non da caratteristiche "quasi demoniache" di certe sostanze arbitrariamente denominate "droghe" e rese pertanto illegali "per proteggerci", peraltro senza successo..

Conoscevo personalmente Claudio Cappuccino, eravamo in alcune Mailing List a tema "antipro" a fine millennio e mi scrivevo spesso con lui anche in privato (mi mancano le nostre lunghe chiacchierate online); per me è stato come un mentore.

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LINK:

 - John Stuart Mill come base per il moderno antiproibizionismo:

 - (libro filosofia, pdf ita) "Saggio sulla Libertà" di Mill:

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