"droghe" e ambivalenza: fra neuroscienze e comportamentismo

 Articolo tratto dal post "L'Ambivalenza nelle Dipendenze Patologiche":

https://riemersione.blogspot.com/2024/08/lambivalenza-nelle-dipendenze.html

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[nel post si parla di dipendenze patologiche, non di "uso ricreativo" di sostanze psicoattive]

Ci sono motivi anche a livello neurobiologico per cui una persona che usa sostanze psicoattive (legali o illegali) è spesso ambivalente riguardo al loro abbandono, nonostante le conseguenze negative.

E' normale che, se una persona ha tratto piacere o sollievo dall'utilizzo di una "droga" (sostanza psicoattiva, legale illegale o su prescrizione) se lo ricordi, e che quindi possa avere sentimenti contrastanti al pensiero di abbandonarla nonostante gli effetti negativi che tale sostanza ha sulla sua salute e/o sulla sua vita (uno dei criteri per diagnosticare un Disturbo da Uso di Sostanze o di Alcol è proprio il persistere nell'uso nonostante le conseguenze negative del comportamento stesso).

reward system e funzione inibitoria della corteccia prefontale
[reward system e
funzione inibitoria
della corteccia prefontale]


A livello cerebrale le sostanze aventi un potenziale di abuso attuano un mix di condizionamento classico e operante stimolando il rilascio di dopamina a livello mesolimbico nel "circuito di ricompensa" del cervello, e quindi in pratica indicando al sistema "questa cosa è piacevole e importante: ripetila"...
[semplificando molto] La percezione delle conseguenze negative di una sostanza, se esse non sono immediate, è mediata da aree più recenti del cervello, che possono far fatica a controllare gli impulsi delle parti più arcaiche...ancora di più perchè l'uso acuto e cronico di svariate sostanze psicoattive può indebolire l'azione inibitoria della corteccia prefrontale (ad es Alcol) e quindi far prevalere l'impulso del soddisfacimento momentaneo rispetto alla pianificazione verso una migliore qualità di vita in futuro.
Inoltre superare l'"addestramento cerebrale" che fa percepire l'uso della sostanza come un qualcosa di importante/piacevole e da ripetere (con un urgenza e salienza a livello di stimolo di importanza vitale quanto la sete) può essere particolarmente difficile, e lasciare la persona divisa fra una parte razionale che vede i danni del comportamento attuato e una parte più arcaica che gli grida a gran voce di ripeterlo e che "questa volta sarà meraviglioso"..

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Articolo tratto dal post "L'Ambivalenza nelle Dipendenze Patologiche":

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Versione pdf scaricabile e stampabile (google drive):
Versione TikTok:

 - Il "craving" nelle dipendenze (di Luycia Di Giuda; sito psicoterapiascientifica). 
 - Cosa significa "cue" negli studi sulle dipendenze da sostanze picoattive.
 - sapere che fa male non porta necessariamente a smettere..
  - Riflessioni sulla "compliance terapeutica" nella terapia per le dipendenze.
  - 2-Minute Neuroscience: Reward System (video youtube).
 - Cosa causa l'addiction e perchè è così difficile da trattare.
 - "Droghe" (e alcol), uso ricreativo e dipendenza patologica.

 - Alcolismo, il mio percorso (Blog Riemersione):
 - Mi presento: sono anguilla83.
 - "gruppo di mutuo aiuto per sballati e alcolizzati" (Gruppo FaceBook)

 - Riduzione del danno/rischio e info sostanze/dipendenze ("droghe", alcol, farmaci/psicofarmaci/sostitutivi):
 - Disturbo da Uso di Alcol secondo il DSM5:
 - Disturbo da Uso di Sostanze secondo il DSM5:

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